Battesimo della piazza abbondantemente superato per la candidata a sindaco Mariarosaria Russo, dirigente scolastica alla sua prima esperienza elettorale sostenuta da una coalizione civica trasversale ai partiti battezzata con il nome de “La Ginestra”.
Preside Russo: una prova di forza
Una vera e propria prova di forza quella dimostrata dalla preside, così come comunemente conosciuta da tutti, che, nonostante la pioggia insistente, placatasi solo pochi istanti prima che salisse sul palco, non ha voluto rinviare il suo primo comizio, convocato per l’occasione a piazza dell’Incontro, per non mancare all’impegno preso con i suoi sostenitori.
Scommessa evidentemente vinta alla luce del bel colpo d’occhio di presenze e bandiere festanti che ha regalato la serata di sabato. L’aspirante primo cittadino ha tenuto da sola circa un’ora di comizio circondata dai candidati a consigliere più giovani, che le hanno fatto da cornice per tutto il tempo, e ha scelto di rompere il ghiaccio soffermandosi su due concetti pregnanti della sua proposta agli elettori: “la forza sconvolgente della bellezza” e quella “rivoluzionaria della cultura”, elementi considerati “imprescindibili” per risvegliare le coscienze sopite e arrivare all’agognata svolta sociale ed economica della comunità gioiese.
Una risposta basata sul modello Dostoevskij (la bellezza salverà il mondo) che va al di là degli annosi e cronici assili di decoro urbano e quindi di una dimensione puramente estetica ma che si colloca anche su un piano prettamente etico, contro tutte le brutture e le storture del vivere quotidiano.
La Russo, dimostrando dimestichezza nel rapportarsi direttamente con i cittadini passando senza alcuna difficoltà dalle citazioni più auliche a quelle più spicciole e spaziando perciò dalla questione morale alla manutenzione delle strade e dei tombini, ha scandito i tempi del suo articolato intervento scegliendo di tenere un profilo pacato seppur determinato non nominando né attaccando mai gli avversari o le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni.
Prima di passare al vaglio tutti i punti del suo programma dall’A alla Z e, proprio per questo, definito alfabeto elettorale, ha chiarito le ragioni che l’hanno spinta a scendere in campo: “l’ho fatto per i miei nipotini – ha rimarcato – e, dunque, per i nostri bambini e i nostri giovani, per le future generazioni. Per loro e per voi tutti cittadini – ha aggiunto – vorrei essere una compagna di viaggio, così come lo sono stata a scuola con i miei ragazzi in tutti questi anni, camminando insieme verso un futuro migliore”.
Tutela dell’ambiente, attraverso una corretta gestione dei rifiuti e degli impianti potenzialmente a rischio come l’inceneritore, il monitoraggio dei fiumi e la bonifica delle aree inquinate; edilizia scolastica e istruzione, inseguendo l’obiettivo di istituire a Gioia l’Università del mare; rilancio dell’economia locale che dovrà passare anche dalla programmazione di importanti eventi come un film festival sulla scia di “Giffoni” e dalla realizzazione di un centro commerciale all’aperto in via Roma; porto, rafforzando i rapporti istituzionali con l’Authority e quelli di buon vicinato con i grandi terminalisti che vi operano all’interno per proiettare l’intera città su scenari internazionali i passaggi cardine del suo comizio. Cadenzati tutti da una parola d’ordine: legalità.
Soprattutto per quel concerne gli appalti pubblici che dovranno essere assegnati per concretizzare le opere pubbliche già programmate (circa 76milioni di euro di fondi, tra cui alcuni del Pnrr): “agiremo di concerto con forze dell’ordine, prefettura e magistratura – ha rimarcato – affinché non debba più ripetersi ciò che accaduto con i Pisu”. Infine, una promessa: “previa autorizzazione dei familiari – ha annunciato – cambieremo il nome di questa piazza intitolandola al medico Gigi Ioculano, vittima innocente di mafia. Affinché il suo sacrificio sia seme di riscatto per tutta la città”.
A fine comizio, la Russo si è recata ad incontrare la comunità islamica e nelle ore successive ha contattato l’associazione reggina “Un mondo di mondi” per rispondere all’appello del presidente Giacomo Marino e confrontarsi sulla questione del ghetto “Ciambra” per un modello abitativo diffuso.
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